QUARTIERE ZONA NOLO
“NoLo” è il caratteristico quartiere del Municipio 2, il quartiere che si sviluppa a Nord di Piazzale Loreto, nella zona nord-est di Milano. Collocato tra Via Padova e Viale Monza, i suoi confini sono segnati dal lato est della Stazione Centrale di Milano e Via Leoncavallo, da un tratto di Viale Monza e dal Naviglio della Martesana. Prima del 2012 la zona del quartiere “NoLo” veniva chiamata semplicemente con i nomi delle stazioni metropolitane che l’attraversano, “Pasteur - Rovereto”. Il suo nome “NoLo” è un acronimo di Nord di Loreto, formula usata anche a New York per il famoso quartiere di SoHo, che sta per “South of Houston Street”.
Storicamente il quartiere cominciò il suo sviluppo seguendo le due arterie principali che si diramavano dal grande slargo di Piazzale Loreto: Via Padova e Viale Monza. Attorno agli anni ‘60 e in seguito all’ampliamento dei confini della città di Milano, l’area subisce una grande trasformazione; la posizione strategica di collegamento con Monza e la vicinanza alle fabbriche della produttiva Sesto San Giovanni, alimentarono la crescita demografica dell’area. Per ospitare il grande flusso migratorio dall’est e dal sud Italia, furono costruite molte abitazioni di edilizia popolare, che diedero vita a un grande quartiere operaio abitato prevalentemente da cittadini alla ricerca di lavoro. Fino agli inizi del duemila era caratterizzato da uno stato di generale degrado, a questa migrazione interna si è sovrapposta quella dell’immigrazione da altri paesi extra-europei, comunità di provenienze diverse che hanno creato una sorta di commistione di individui di origini, religioni e culture diverse, diventando oggi una delle caratteristiche salienti di “NoLo”.
Negli ultimi dieci anni, grazie ad alcuni architetti e all’attivismo dei suoi abitanti, il quartiere di “NoLo” ha subito una profonda rigenerazione urbana. Attraverso alcuni gruppi Facebook, come “NoLo Social District”, la comunità della zona, principalmente di giovani creativi attratti nel quartiere dagli affitti più bassi e dall’atmosfera dinamica e aperta, si è organizzata e ha intrapreso un percorso di trasformazione, creando una sinergia estremamente considerevole tra la cittadinanza locale e l’amministrazione comunale. Gli interventi principali a “NoLo”, con una buona partecipazione popolare e un budget relativamente basso, si sono concentrati soprattutto nella creazione di zone e momenti di aggregazione, basati sull’idea di restituire spazi alla cittadinanza. Questo tipo di progetti, sotto il nome di “urbanismo tattico”, ha l’obiettivo di togliere la strada alle automobili e restituirla ai cittadini. Grandi zone pedonali delimitate da fioriere, spartitraffico e panchine, con il restringimento della carreggiata trasformata in una pista ciclabile, oltre a creare degli spazi mette in sicurezza pedoni e ciclisti.
“NoLo” è una realtà verde, attualmente nell’elenco del FAI dei Beni Ambientali di Milano, sede di associazioni di zona e di scuole che continuano le precedenti esperienze pedagogiche d’avanguardia e d’integrazione. Circondato da alte mura c’è il Parco Trotter situato al centro del quartiere, deve il suo nome all’ippodromo; fu la sede per più di un secolo, fino a quando nel 1924 fu spostato a San Siro per diventare la sede di una scuola dedicata a bambini vittime della tubercolosi. Il Parco Trotter significa la “Casa del Sole”, un’esperienza milanese unica in Europa di scuola all’aperto. Per gli studenti era prevista una didattica d’avanguardia, con un teatro, un cinematografo, una fattoria, palestre coperte e una piscina all’aperto. Per gli amanti della natura si segnala la presenza di alberi secolari, rari per bellezza e dimensione, tra cui la quercia rossa, i platani e i cedri del Libano e dell’Himalaya, gli ippocastani e gli olmi siberiani. Partendo dal parco, è possibile raggiungere altri giardini pubblici limitrofi di dimensioni e vegetazione inferiore: il giardino dell’ottocentesca Villa Finzi e l’ex Parco della Martesana, ora Martiri della libertà e percorrere l’incantevole via ciclo pedonale che costeggia il Naviglio della Martesana.
Una grande rivoluzione ha trasformato il quartiere “NoLo”, da quartiere popolare a distretto dei giovani creativi, regno degli “hipster” (termine coniato tra gli anni quaranta e cinquanta negli Stati Uniti, indicava appassionato di musica jazz e di bebop, insofferente al conformismo e dedito a uno stile di vita fondato sulla libertà delle scelte individuali). Il fiorire di gallerie d’arte e di moda l’hanno resa una zona dedita alla cultura, meta di “street artist” e appassionati d’arte di strada che con i loro caratteristici graffiti e murales caratterizzano la zona “NoLo”.
Dal 2019 il quartiere ha rafforzato la sua immagine grazie a “BienNoLo”, la Biennale d’Arte Contemporanea, un’iniziativa che con un linguaggio universale permette l’incontro tra persone di culture diverse e offre spazio all’arte e al design in ambito metropolitano. Fare informazione è costruire coscenza in tutte le realtà di cambiamento, a livello universale negli ultimi anni la comunicazione “social” è diventata molto attiva, per questo anche a “NoLo” i cittadini utilizzano la rete come luogo di condivisione e scambio di informazioni ed esperienze.
Grazie ai social nel 2017 è nata “RadioNoLo”, il primo esperimento radiofonico comunitario no profit generato all’interno di una social street. Una radio comunitaria no profit di quartiere che trasmette un suo radiogiornale “GiorNoLo” e coinvolge attivamente i cittadini superando barriere linguistiche, età ed estrazione sociale. Come in ogni quartiere non può mancare una sala cinematografica, nei pressi del Giardino degli Artisti e della fermata metropolitana Pasteur si trova il Cinema Beltrade, nato nel 1920 e dopo cent’anni è ancora oggi operativo.
“NoLo” fino a pochi anni fa era un quartiere popolare con un passato critico, che trovava forza nella sua vita di comunità, oggi per una scommessa che hanno fatto i suoi nuovi abitanti, è un quartiere nuovo e più inclusivo. Tra le tante iniziative, c’è chi si è inventato un corso di yoga, chi un corso di giardinaggio, chi la biciclettata in notturna e le famose colazioni del sabato mattina. Così sono nati anche il gruppo di lavoro a maglia “LaNoLo”, il gruppo di fotografia “PhotoNoLo”, il coro di zona il “CorNoLo”, e persino il Festival di “SanNoLo”, una competizione canora semiseria molto attesa e amata dagli abitanti del quartiere.
Per merito di tutto questo, anche l’economia della zona con la nascita di nuove insegne sta un po’ cambiando: dal panettiere egiziano alla pasticceria mediorientale, dalla sartoria cinese al venditore di kebab. C’è chi ha aperto gallerie d’arte e showroom, chi ha trasformato negozi tradizionali in più moderni e trendy “concept store”, dove anziché vestiti si vendono esperienze sensoriali come lo “Spazio Nolo 43”. C’è una chiesa cristiana adiacente alla vetrina di un sexy shop, un’associazione che si chiama “Salumeria del Design”, uno spazio creativo che diventa bar-osteria, gestito da un gruppo di giovani grafici e artigiani intenti a organizzare eventi culturali ed enogastronomici.
L’idea di base è quella di socializzare, rendere il quartiere luogo di aggregazione, vivere nella quotidianità, dove conoscersi e fare cose insieme senza pregiudizi. All’ora dell’aperitivo basta fare un salto nei locali più amati per rendersene conto. “NoLo” ha visto aprire decine di nuovi locali: caffetterie, cocktail bar, tavole calde e trattorie, è diventato un quartiere da vivere non solo per gli abitanti della zona, ma per tutta la città. L’offerta multietnica è ormai estremamente varia e diversificata: dalla cucina cinese all’italiana doc, dal sushi ai toast, dalla pizza gourmet all’ottimo hamburger. Milano, complice la vetrina di Expo, è diventata una vera capitale gastronomica, ricette e sapori provenienti da altre latitudini hanno cambiato i gusti degli amanti del buon gusto.
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